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Forno elettrico Moissan

La Figura allegata (seconda metà '800) mostra il forno di Moissan. In esso Moissan scaldava al calor bianco una massa di ferro contenente carbonio, per poi lasciarla cadere nell’acqua. In tal modo la parte esterna della massa solidificava rapidamente, prima che la massa interna si raffreddasse sensibilmente, per cui per un po’ di tempo rimaneva liquida, sopportando in tal modo l’elevatissima pressione della massa solidificata in superficie. Poi questa massa, una volta raffreddata, era trattata con acido solforico che scioglieva il ferro. Nel residuo insolubile Moissan trovò piccole scagliette di grafite e minutissimi cristalli con caratteristiche corrispondenti perfettamente a quelle del diamante.

Informazioni
Ubicazione: 
Museo G.Ciamician Università Bologna
Periodo: 
1800
Contatto: 
mariateresa.gandolfi@unibo.it

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