Mobilità Ionica: Principi ed Applicazioni in Campo Omics
Dalla sua introduzione ed implementazione da parte di Waters, la mobilità ionica “interna” all’ibrido oa QToF ha immediatamente ricevuto l’accettazione entusiastica da parte della Comunità Scientifica: si è subito compreso che sarebbe stato possibile separare e determinare ioni isobari, i cui valori di m/z cioè risultassero del tutto identici.
Ha trovato quindi immediatamente applicazione per i ricercatori operanti nel campo della Proteomica, in cui questa possibilità è all’ordine del giorno. Successivamente ne ha tratto enormi vantaggi anche il campo delle cosiddette “piccole molecole” nel momento in cui ci si è accorti che tale tecnica ben si comportava quando a doversi separare fossero, ad esempio, isomeri di posizione, diastereoisomeri, ecc.
Il risultato è che siamo ormai alla terza generazione di Strumenti dotati di Mobilità Ionica interna e la tecnica è oramai acquisita ed in grande accelerazione.
Abbiamo quindi ritenuto utile fare il “punto della situazione” su questa tecnica e fornire agli operatori lo “stato dell’arte” per quanto attiene a: la tecnica in sé, lo strumento - il ben noto “Synapt” - in grado di utilizzarla e le ultime applicazioni nel campo di Proteomica, Metabolomica, Lipidomica.
Abbiamo chiesto aiuto per questo ai colleghi dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa ed in particolare al Dott. Raffaelli, esperto riconosciuto di Spettrometria di Massa, settore nel quale opera da quasi trent’anni. La scelta dell’Istituto di Fisiologia Clinica è una scelta sicuramente molto oculata, in considerazione che in tale Istituto operano da molto tempo un gruppo che si occupa di Proteomica ed uno che si occupa di Metabolomica e Lipidomica, con buoni riconoscimenti anche a livello internazionale. La spettrometria di massa è uno dei principali tools utilizzati in tali settori, e sicuramente è forte un potenziale interesse per la Mobilità Ionica.